Estate

L’ANNO GIUBILARE

DELLA NOSTRA CATTEDRALE

1. Con la ripresa dell’attività pastorale, al termine delle vacanze estive, avremo la gioia di riaprire la basilica cattedrale e di dedicare il nuovo altare, frutto di progettazione locale e opera di alabastrai volterrani. Dopo 28 mesi di lavoro, la nostra cattedrale si presenterà ai fedeli e ai turisti risplendente dell’antica bellezza, con il nuovo altare e con la struttura muraria rinsaldata dalle fondamenta al tetto. L’occasione di queste opere murarie è la celebrazione giubilare dei novecento anni che ricorrono dalla dedicazione compiuta il 20 maggio 1120 dal papa Callisto II, ma in realtà i lavori erano diventati necessari per l’usura del tempo. Così il rinnovamento della cattedrale viene a completare il ciclo di restauri iniziato nel 2009 con i lavori eseguiti in vescovado e proseguito nel 2012 con il ripristino della torre campanaria.

2. Affinché la celebrazione giubilare non fosse limitata ai soli lavori materiali e al rifacimento dell’aspetto esteriore, negli ultimi anni abbiamo riflettuto di comune accordo sulla teologia dei sacramenti e sulla sua pratica applicazione. Le quattro lettere pastorali dedicate a questo argomento spero che siano state almeno l’occasione di riflessione sul nostro modo di celebrare e l’invito a un personale approfondimento teologico. La vita cristiana non è una filosofia o una ideologia, ma l’incontro con un Dio personale che si è manifestato nel Signore Gesù. Questo incontro avviene nella fede, la quale per crescere ha bisogno di quei canali della grazia che sono i sacramenti.

3. Oltre alle opere murarie e alla riflessione sui sacramenti, la celebrazione dell’Anno Giubilare deve essere sentita come un coinvolgimento di rinnovamento interiore, personale. Nessuno può sentirsi spettatore, magari approvando benevolmente (bontà sua) quanto fanno gli altri, ma tutti dobbiamo essere partecipi della storia che viviamo. Non siamo come gli spettatori di una processione, ma tutti camminiamo insieme «portando i pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2). La trasmissione della fede alle nuove generazioni non dipende da strategie pastorali, ma avviene per attrazione, per contatto personale, e quindi non possiamo accontentarci di essere credenti, dobbiamo essere credibili. Questo comporta la conversione del nostro cuore. Solo chi è convinto di dover essere evangelizzato è capace di evangelizzare, e non è credibile chi predica la conversione della Chiesa senza prevedere di cambiare il proprio comportamento.

4. La trasmissione della fede grava sulle nostre spalle non solo come individui, ma anche come membri della Chiesa, comunità con la quale il Signore Gesù si identifica (cfr At 9,4). La fede si trasmette quando la vita di ogni cristiano dimostra quanto sia bello e arricchente vivere insieme in una comunità, e la Chiesa si presenta come modello di comunione fraterna e portatrice di un particolare messaggio di apertura verso Dio e di solidarietà verso i fratelli: «Amatevi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35). Se noi non siamo in comunione gli uni con gli altri, la presenza di Dio non è palpabile e la Buona Novella del Vangelo non passa.

5. Il riposo estivo sia dunque occasione per ritemprare le forze, affinché alla ripresa dell’attività pastorale possiamo essere pronti per iniziare la celebrazione di un anno che sarà molto impegnativo. L’Anno Giubilare raggiungerà il suo risultato se la nostra fede sarà ravvivata e la Chiesa di Volterra si presenterà credibile agli occhi del mondo. Il Signore ci accompagni con la sua misericordia e benedica le nostre iniziative.

Volterra, 22 luglio 2019

Festa di santa Maria Maddalena, l’apostola degli apostoli

+ Alberto, vescovo

22-07-2019