Messaggio estivo 2021

1. Il discorso sul contagio e le sue conseguenze, ormai diventato stancante e stucchevole, ha catturato tutta la nostra attenzione e sembra aver bloccato il corso della storia. Ma il tempo procede e siamo comunque arrivati all’estate, con grande desiderio di liberazione, di evasione dai condizionamenti, di dimenticanza del passato. Questo desiderio, anche se è frenato dall’ansia per la salute e dalla preoccupazione economica, è sintomo di ricerca di qualcosa di superiore che dia senso alle vicende terrene. La ricerca di qualcosa di più grande si fa strada nonostante l’oscurantismo del pensiero dominante, il quale avendo dimenticato il valore inestimabile dei beni dello spirito, guarda sempre più al profitto materiale e crede solo nei soldi e nella tecnica.

2. Anche il baricentro della vita della Chiesa sembra essersi spostato verso le cose della terra: pasti caldi per i barboni, diritto all’immigrazione, attività pastorale finalizzata al sostegno dei servizi sociali. Quel che sembra contare sono i valori umani: la giustizia, la pace, la solidarietà, l’accoglienza, la difesa di diritti, il rispetto dell’ambiente. Sono tutte cose buone e utili, ma che non richiedono la rivelazione del Vangelo, anche se questi valori sono profondamente cristiani. Purtroppo molti cristiani parlano e agiscono come se il cattolicesimo fosse divenuto un’agenzia di interventi umanitari, entro un orizzonte puramente terreno, e non si parla più dell’eternità, dell’anima, della vita di grazia, del giudizio finale. Comportandosi in questo modo i cristiani non solo sviliscono la portata del messaggio evangelico, ma danno anche l’idea che la Chiesa sia una ONLUS che si adopera tra pentole, dormitori, centri di accoglienza, mense per i poveri.

3. Uno dei detti di Diogene dice: «È difficile parlare allo stomaco, perché non ha orecchie». Quando una persona ha fame, capisce solo di mangiare. Ma non basta nutrire il corpo: l’uomo ha una dimensione spirituale, un bisogno di credere che non può essere soffocato con la cura del corpo. Nei racconti del Vangelo vediamo che Gesù unisce la preoccupazione per il corpo a quella dello spirito, pertanto sia provvede al nutrimento del corpo, sia insegna molte cose in parabole e con esempi tratti dalla vita quotidiana. Anche per noi dunque ben venga la stagione estiva, con un meritato riposo che ci aiuti a riscoprire i valori dello spirito.

4. Il trascorrere del tempo non solo ci ha portato all’estate, ma ci costringe anche a prendere atto che tutti quanti siamo di passaggio sulla scena della storia. Ciascuno di noi è un dono per gli altri: i figli per i genitori, i genitori per i figli, la moglie per il marito e il marito per la moglie, l’amico per l’amico, il parroco per i parrocchiani e i parrocchiani per il parroco, il vescovo per la Diocesi e la Diocesi per il vescovo. In questa solidarietà ci sentiamo tutti responsabili gli uni degli altri, ci accettiamo come dono del Signore, facciamo la nostra parte secondo le capacità e poi passiamo la mano quando è il momento. Rimane la gioia di esserci incontrati e il ricordo del lavoro svolto come servizio.

Volterra, 1° agosto 2021, diciottesima domenica del Tempo Ordinario

Alberto, vescovo

01-08-2021