01-04-2015
2015.04.01, mercoledì, Basilica Cattedrale – MESSA CRISMALE
Gesù Cristo, il testimone fedele (Ap 1,5)
Is 61,1-3.6.8-9: Il Signore mi ha consacrato con l’unzione.
Sal 88: Canterò per sempre l’amore del Signore.
Ap 1,5-8: Cristo ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
Lc 4,16-21: Lo spirito del Signore è sopra di me.
“Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra”(Ap 1,5). Il saluto che l’apostolo rivolge alle sette Chiese dell’Asia comprende tre acclamazioni in onore di Cristo: testimone fedele, primogenito dei morti, sovrano dei re della terra, cui corrispondono altrettante celebrazioni delle sue opere: ci ama, ci ha liberati dai nostri peccati e ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio, viene con le nubi. Ci ama al presente, ci ha liberati al passato, verrà nel futuro: Lui è il centro della storia, non un benefattore qualsiasi o un saggio pensatore. Dice molto bene il documento della CEI: Educare alla vita buone del Vangelo: “Gesù è per noi non ‘un’ maestro, ma ‘il’ Maestro. La sua autorità, grazie alla presenza dinamica dello Spirito, raggiunge il cuore e ci forma interiormente, aiutandoci a gestire, nei modi e nelle forme più idonee, anche i problemi educativi” (EVBV 16). Questa affermazione riprende l’inizio dell’enciclica Deus Caritas est di papa Benedetto: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.
….. (continua)
Sal 88: Canterò per sempre l’amore del Signore.
Ap 1,5-8: Cristo ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
Lc 4,16-21: Lo spirito del Signore è sopra di me.
“Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra”(Ap 1,5). Il saluto che l’apostolo rivolge alle sette Chiese dell’Asia comprende tre acclamazioni in onore di Cristo: testimone fedele, primogenito dei morti, sovrano dei re della terra, cui corrispondono altrettante celebrazioni delle sue opere: ci ama, ci ha liberati dai nostri peccati e ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio, viene con le nubi. Ci ama al presente, ci ha liberati al passato, verrà nel futuro: Lui è il centro della storia, non un benefattore qualsiasi o un saggio pensatore. Dice molto bene il documento della CEI: Educare alla vita buone del Vangelo: “Gesù è per noi non ‘un’ maestro, ma ‘il’ Maestro. La sua autorità, grazie alla presenza dinamica dello Spirito, raggiunge il cuore e ci forma interiormente, aiutandoci a gestire, nei modi e nelle forme più idonee, anche i problemi educativi” (EVBV 16). Questa affermazione riprende l’inizio dell’enciclica Deus Caritas est di papa Benedetto: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.
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(il testo completo è nel link sottostante)